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...e
L'Oscar
per
il "più grande compositore di tutti i
tempi" è per ....Johann Sebastian
Bach!!! Bach è la
vera ragione per la quale decisi di rimanere un
interprete e non ho
sentito
la necessità di diventare un compositore: dovevo essere
almeno parzialmente responsabile di mantenere il suo
lavoro vivo. Nel
lavoro di Bach troviamo le più alte e preziose
virtù
di un essere umano: Fede, lavoro, amore e
passione, illuminate
dal più grande genio che sapeva esattamente da dove
proveniva e dove
desiderava andare: il Paradiso. Se un Oscar gli
fosse mai
stato assegnato egli ne avrebbe certamente cambiato la
dedica e
l'avrebbe sostituita con un'altra: "Deus
omnis gloria". Sono occorsi 49 anni e gli
sforzi di 12
nazioni e di 23 membri di famiglie reali per
assemblare e
pubblicare il corpus completo dei sopravissuti lavori
di Bach.
La musica di Brahms è bellissima, ma penso che il suo più grande merito sia stato quello di revitalizzare la figura di Bach per tutte le generazioni future. Si racconta che era solito dire "I due più grandi eventi della mia vita sono la fondazione dell'Impero Germanico e il completamento delle pubblicazioni delle Gesellschaft di Bach". Sappiamo cosa è successo al primo ma il secondo è senz'altro l'impero dove il sole non tramonta mai... Il
tema
appare immediatamente all'inizio, nelle prime 4
misure, e
ricorre (sotto forma di soggetto) ogni 4 misure
attraverso tutta la
composizione. Il tempo deve
essere abbastanza lento dovuto al ritmo
armonico. "La
trascrizione ed esecuzione di Segovia è
superba, con la chitarra
che consente un basso profondo, una ottava più bassa di quanto
scritto, in maniera che la musica è
sottolineata nella sua
maestà ". L'esecutore
deve essere
cosciente della trasformazione del soggetto basico di
4 note (Re, Do#,
Sib, La). Il soggetto non solo si ripete quasi
ininterrottamente,
ma Bach lo ripropose e trasformò in molte
versioni, in note, in
sedicesimi e ottavi, e l'esecutore dovrebbe
essere cosciente che
questi segmenti dividono la musica in proposte
basiche. Questo
approccio aiuta anche l'esecutore ad apprendere
il pezzo in
quanto questo consente di suonare molti "micro-pezzi"
uno dopo l'altro. La serie delle masterclass di Abel
Carlevaro sulLa Chaconne è il migliore
arrangiamento e diteggiatura che puoi trovare. è
pubblicato da Chantarell
e io ebbi il privilegio di analizzare molte e varie
possibilità
di diteggiatura con il grande maestro
uruguaiano. Il pezzo è adatto per qualsiasi esecutore e la musica
permette varie
possibilità di diteggiatura. Ricorda che
l'approccio
di Carlevaro, contrariamente a quello di Segovia, era
aperto alla "discussione" e il maestro diceva
sempre..."Qualsiasi funzioni migliore per
te"....
"La Chaconne
dimostra chiaramente che gli esseri umani hanno una
capacità
incredibile per l'elaborazione e la
variazione. Chiunque
possa parlare di un soggetto
per
quindici minuti senza esaurire idee e senza
ripetersi, capirà
quale pietra miliare epica ed umana sia La Chaconne
in Re m. Il
suo "soggetto" è la progressione di
accordi Re, Do#, Sib, e
La. Bach crea ininterrottamente su questa progressione per circa 15 minuti, senza ripetersi, e mantenendo la nostra attenzione! La Chaconne è un pezzo tecnico che illustra non solo la ingegnosità e la perfezione dei mezzi (violino/piano/chitarra/orchestra), ma la capacità del corpo umano ad usarli in maniera intelligente. Questo lavoro è il pezzo di musica più difficile di tutti i tempi e di qualsiasi strumento...richiede incredibile arte musicale e dominio tecnico dello strumento. La Chaconne è un lavoro sentimentale che esplora l'intera gamma delle emozioni umane. è come se, nonostante i mezzi economici e magia tecnica, Bach riesce ancora a darci brividi ed entrare nei nostri cuori. "La Chaconne è il pezzo di musica di più immensurabile profondità. In un pentagramma, per un piccolo strumento, l'uomo scrive un intero mondo di profondi pensieri e sentimenti fortissimi. Se io immaginassi di poter aver creato o addirittura concepito il pezzo, sono sicuro che l'eccesso di eccitazione e dirompente esperienza mi avrebbe fatto impazzire." Johannes Brahms Questo gigantesco pezzo è stato trascritto praticamente per ogni strumento capace di trattenerne la ricca armonia, e rimane come una danza spagnola in lento triplo tempo. Molta dell'attrazione della sua malinconica bellezza si è estesa dal sedicesimo secolo in avanti. Le uniche altre variazioni che si avvicinano pallidamente alla sua perfezione sono le Goldberg Variations (Glenn Gould interpreta questo capolavoro pienamente al piano). Se Bach avesse scritto soltanto questi due lavori sarebbe comunque considerato il più grande compositore mai vissuto. Il pezzo è spesso eseguito separato dalle altre danze della Partita e consiste di 31 variazioni. Giunge ad una intensità il cui epicentro è la sezione media nella tonalità sorella del D maggiore. Oggi lo spartito originale, con scrittura di Bach, ci fornisce un' eccezionale riferimento per comprendere le intenzioni musicali del compositore. La Chaconne è stata eseguita e registrata da numerosi musicisti. L'arrangiamento orchestrale di Leopold Stokowsky rappresenta forse il sogno di Bach divenuto realtà...e poichè io sono uno dei pochi musicisti ad aver registrato il pezzo con la chitarra, è senza dubbio il mio sogno divenuto realtà.
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